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Non proprio un condono, ma...

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Messaggio Da s s s Gio Apr 16, 2020 12:37 pm

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Ho trovato questa notizia stamattina su Avvenire:
https://www.avvenire.it/economia/pagine/g20-moratoria-debito-paesi-poveri

Una sospensione del debito dei paesi poveri da parte del G20.

A me sembra una cosa importante. Ma non ho trovato la notizia da nessun altra parte sui mezzi di informazione.

Io di economia ne capisco meno di niente. Con questa premessa chiedo aiuto per capire la portata di questa notizia. Le ipotesi che mi sono venute in mente: non è una notizia importante, è solo una raccomandazione. È una trappola perché non è un condono ma solo una misera sospensione per poco tempo e dopo siamo daccapo e tanto vale ignorarla. L'informazione in Italia è un disastro e si concentra su ciò che produce clic agli inserzionisti, e il debito dei paesi poveri non interessa. Che altro?

Mi aiutate a capire?
Grazie,
Sandra

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Messaggio Da CarloSalva Ven Apr 17, 2020 10:36 am

Grazie Sandra per aver condiviso con noi questa notizia, ovviamente l’avevo persa. In realtà è da ieri che penso se rispondere o meno, perché di fatto anch’io di economia ne capisco davvero poco. Darò una risposta, quindi, da profano.
Per quanto riguarda il provvedimento in se, io guarderei il bicchiere mezzo pieno: ogni gesto di solidarietà o che comunque mostra sensibilità nei confronti di situazioni critiche è ben accetto.
Sulla portata del condono/sospensione non so dire se sia solo una presa in giro oppure no, rimane il fatto che per quest’anno e, forse, il prossimo tali paesi avranno maggiore capacità di spesa.
Personalmente sono più colpito dal fatto che solo in presenza di una situazione potenzialmente catastrofica per quelle realtà, si sia inserito “all’odg” la predisposizione di un aiuto concreto per i paesi dell’emisfero sud; tema che, specie per la realtà Europea, dovrebbe essere centrale in ottica di “elevazione” della comunità internazionale. Tema che dovrebbe essere affrontato con attività concrete e non passive come quella di un condono (parere mio): nel momento in cui si chiedono in prestito dei danari andrebbero restituiti. Sarebbe secondo me più efficace l’investimento di nostre risorse in quei paesi; sarebbe più efficace istituire un organismo internazionale per lo sviluppo democratico dei paesi del terzo mondo, che però possa effettivamente controllare la gestione economico-sociale di questi paesi.

Mi sto spingendo troppo in là... Passo alla tua osservazione sui media nazionali: mi trovi pienamente d’accordo con te. Salvo alcuno, pochissime, realtà, oggi il giornalismo sembra essere una gara a chi fa più click: questo credo sia poi il precipitato di una totale anarchia sui mezzi di diffusione digitale (non solo fake news - la patologia più evidente - ma anche titoli clickbait, che cioè ti fanno immaginare un certo contenuto e poi ne trovi un altro, non necessariamente falso, oppure, come hai sottolineato te, l’esclusiva scelta di temi - qui possiamo dircelo - mediocri, perché quelli più complessi richiederebbero maggiore sforzo al lettore: attività che, in questo momento storico, sembra essere la peggiore condanna per la persona.

CarloSalva

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Messaggio Da s s s Sab Apr 18, 2020 2:36 pm

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Grazie Carlo.
Continuo a non trovare nulla che spieghi meglio quanto riportato nella notizia, quindi, avendo solo quella su cui basarsi, mi allineo alla tua analisi: è cosa buona che sia successo, speriamo che i paesi beneficiari ne traggano, appunto, beneficio. E però anche questo aspetto fa parte, deve far parte, di tutti quei tasselli che andranno a costruire il “dopo”. Continuo a pensare e a dire che quello che è successo non deve andar sprecato. Come per le vite degli individui: certe volte le circostanze ci danno quella sberla che ci occorre per prendere delle decisioni sempre rimandate. Adesso è successo per il mondo.

Mi ricordo che in qualcuna delle nostre serate fu chiesto in che cosa i giovani “di una volta” erano diversi dai giovani di adesso. La risposta che avevo tentato era: si usciva da una situazione di orrore indicibile, e si aveva un obiettivo comune, riconosciuto da tutti e condiviso, ossia costruire un tempo e un mondo nuovo, con tutti i mezzi a disposizione. Voglio pensare che questa situazione sia simile, e possa dare al mondo quell’obiettivo comune che mancava. Come allora, il “nemico” è evidente – la guerra, il virus – ma oggi come allora il mondo nuovo, per nascere, deve riconoscere le dinamiche a monte, che vanno rinnegate.

Perché ciò avvenga, però, occorre davvero una determinazione a non sprecare quel che è successo. E per far ciò un ruolo indispensabile, a mio parere, ce l’ha appunto l’informazione. Che dovrebbe ovviamente innanzitutto informare in maniera veritiera (il famoso quarto punto delle Sardine a piazza S. Giovanni a Roma, quasi completamente ignorato, guarda un po’), ma anche “narrare” il presente e immaginare il futuro. Ovvio che sono belle cose da dirsi ma qui nessuno è giornalista… però siamo tutti fruitori di informazione. Forse abbiamo il potere di privilegiare un modo “giusto” di fare informazione con le nostre scelte, no? Io qualche barlume di risveglio da questo punto di vista mi pare di averlo notato…

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